Domenica 8 novembre 2009
Inizio del primo viaggio di Fra Elia degli Apostoli di Dio in Indonesia. Destinazione Pontianak - Borneo, invitato dal Vescovo Bumbun e suo ospite in Curia, il quale, dopo lo svolgimento del programma accuratamente voluto dal giovane vicario generale Mons. William Chang, accompagnerà Fra Elia anche a Bali, seguendolo, passo per passo, per tutta la sua missione apostolica.
Fra Elia rimase 4 giorni in Borneo e 4 a Bali, l’isola più conosciuta di tutto il continente asiatico, di religione prevalentemente Indù. (Cristiani 1%), per proseguire poi per l’Australia.
Gli organizzatori, come seconda tappa, scelsero l’isola di Bali perché facilissima da raggiungere da tutte le 6500 isole indonesiane, Australia compresa.
In Indonesia la libertà religiosa è prevista dalla costituzione ma il governo ne riconosce soltanto 6: Islam, Protestantesimo, Cattolicesimo romano, Induismo, Buddismo e Confucianesimo.
Il programma per Fra Elia iniziò con una prima visita ad un centro di riabilitazione per bimbi nati deformi, seguita da una seconda visita ad un istituto per bambini nati con gravi tare ereditarie (simile al nostro Cottolengo) che normalmente i genitori “buttano via” non potendo permettersi di accudirli e ad una terza visita ad un orfanatrofio.
Il Cristiano non butta via nessuno e grazie ai grandi sforzi della Curia, si riesce a salvare molti innocenti affidandoli a mani esperte e cuori pietosi assicurando loro affetto ed istruzione oltre che una educazione cristiana.
Il programma del giorno proseguì con un Lunch dai Padri Cappuccini alle ore 12.00 conferenza con i sacerdoti alle ore 14.00 conferenza con le suore alle ore 16.00 ritorno in Curia per la cena e poi grande incontro con i fedeli in cattedrale.
Tutte le Missioni di fra Elia all’estero hanno un programma intenso e faticoso ma Fra Elia si sottomette sempre a qualsiasi fatica ed impegno. Qui siamo all’equatore. Ora è appena iniziato il periodo delle piogge che sono brevi ma violente ed il terreno rimane perennemente allagato. In questo periodo l’umidità sale al 90% e la temperatura sembra aumentare enormemente anche se non supera i 40 gradi.
L’aria è irrespirabile, enormemente inquinata. La gola brucia e Fra Elia avverte un certo disagio, ma resiste.
In questa prima giornata di visite, Fra Elia riconobbe Dio nel viso e negli atteggiamenti delle suore e dei volontari che si prendevano cura con dedizione infinita, (si potrebbe dire addirittura con gioia) di queste creature rifiutate dalle loro famiglie a causa dell’estrema povertà.
Addirittura bambini senza più sembianze umane, ma tenuti in vita con tanto Amore tra le braccia di giovani suore sorridenti ed affettuose. Mai come in questa terra infinitamente povera, abbiamo visto mettere coraggiosamente il pratica ciò che Cristo ha insegnato !
Qui il Cristianesimo si manifestava in tutta la sua grandezza ! E noi tutti ne siamo stati toccati, in particolare Fra Elia che all’istante decise di mettersi a disposizione per contribuire con la sua Fondazione alla realizzazione di un ospedale tecnicamente avanzato, con sale di chirurgia pediatrica, per poter operare gratuitamente tutti quei poveri bambini, altrimenti destinati ad una vita o fine crudele.