6 Ottobre 2000
« Come ogni sera, da quando Elia è nel monastero, alle 9 e mezza in punto squillò il telefono. “Hello” risposi io scherzando, sicura di sentire la sua voce. Allora Elia dolcemente e molto lentamente disse: “Oggi c’erano tantissimi Angeli attorno a te e anche questa notte non sarai sola… Ti ricordi oggi, quando ad un certo punto hai cancellato alcune frasi perché credevi d’aver sbagliato?”. “Sì Elia… mi sono fermata e ho tolto completamente un episodio che non ritenevo importante...” poi mi ripresi ed aggiunsi: “Ti fanno la spia, eh?”.
Le giornate erano ancora tiepide e bellissime così che decidemmo di andare a trovarLo prima dell’arrivo delle nebbie. Eravamo elettrizzati all’idea di riabbracciarlo presto. Sentii Elia esplodere di gioia quando glielo comunicai e da quel momento cominciò per tutti noi il conto alla rovescia. Anche Guido e Marisa con Rosanna di Firenze vollero accompagnarci. Decidemmo di partire di sabato, dormire sul posto per poter essere già di buon mattino all’Abbazia e stare con Elia almeno un’ora prima della Messa solenne.
… “Questa è l’antica biblioteca, il refettorio… il mio posto è quello… ecco l’erboristeria… Elia era felice di mostrarci dove studiava e dove lavorava ma soprattutto si interessò a noi e alla nostra vita. Ci aveva preparato dei regalini che ci scambiammo felici come dei bambini. Io gli avevo portato la grammatica latina che mi aveva chiesto e dei cioccolatini che ogni tanto si concede ... “Come va Elia?”.
“Devo rimanere qui ancora un poco… Sono combattuto tra la pace che trovo qui dentro e le tante anime che mi aspettano fuori… non so ancora come fare ad accontentarle tutte…”. Forse potresti avere una casa dove vivere la pace che desideri e nello stesso tempo aiutare le anime che hanno bisogno di te...
“ E tu Elia hai già deciso la strada da percorrere?”. “Si, ora sono pronto… Fra qualche giorno ti comunicherò le mie decisioni. Per ora ti raccomando ancora il silenzio…”. “ Ma Elia… quando uscirà il libro lo sapranno tutti…”. “Lo so, ma per ora devo stare ancora un po’ qui, tra queste mura, in questa pace…
“Non torni più in convento Elia?”.
“No, il mio posto è qui… ci sono troppe anime buone che si sono smarrite… troppe famiglie che si sfasciano… troppe persone che non hanno compreso gli insegnamenti di Cristo… Il Cristianesimo è imparare ad amare, è l’amore vicendevole… non c’è più tempo da perdere…”.
“Come farai da solo?”.
“Io non sono mai solo… fra poco vivrò in una grande casa dove verranno famiglie intere… anche le pecore nere… quelle bianche sono già al sicuro… ma io devo riunirle tutte… nella nostra casa si lavorerà e si pregherà… avverranno anche delle guarigioni…”.
Io ascoltavo attenta ma confesso che a volte dubitavo delle sue previsioni specialmente quando si trattava di grandiosità secondo me alquanto irrealizzabili.
Dopo qualche giorno Elia mi comunicò che sarebbe ritornato definitivamente il 25 novembre. In effetti me lo aspettavo ma non così presto ». [1]
In questo tempo passato nel raccoglimento di se stesso, il Signore indico all'allora Cataldo Elia la strada da percorrere. Gli fece vedere i bisogni delle anime e gli manifestò la Sua volontà a riguardo. Forse non molti sanno che che il Signore non impone ma chiede; e chiese ad Elia la sua completa e totale disponibilità. In questo tempo infatti il Signore mostro ad Elia cosa si sarebbe dovuto fare e gli suggerì la Regola che un giorno sarebbe stata degli Apostoli di Dio.
[1] Vedi riferimenti Bibliografici