Terni 30 marzo 2013
« Fra’ Elia è un mistero vivente. Un mistero che diventa più inspiegabile durante la settimana della Passione. Il giorno del Venerdì Santo poi è il culmine della sofferenza. Come Cristo crocifisso quest’uomo, minuto nel fisico e incrollabile nella fede, rivive nella sua carne gli atroci dolori di chi è morto per gli altri. Sul suo corpo evidenti e vere le ferite ai piedi, sulle mani, al costato e alla fronte. In un lettino con due spalliere di legno Fra’ Elia trascorre queste ore tra un dormiveglia e una forma di ascesi, quasi avvolto dal sangue che sgorga dalle piaghe. Una scena che colpisce, che impressiona sia chi crede e sia chi non crede ». [1]
[1] Vedi riferimenti Bibliografici
Il servizio integrale si può leggere sul Corriere dell'Umbria del 30 marzo 2013