...Il termine latino transverberare significa «trafiggere, trapassare da parte a parte » con una spada o un pugnale...
uno dei fenomeni fisici del misticismo più noti e dibattuti è certarnente la stigmatizzazione. Tuttavia, per avere un quadro completo delle manifestazioni prodigiose che provocano lesioni fisiche direttarnente constatabili, è necessario anticiparne la trattazione con qualche cenno di un fenomeno analogo, la trasverberazione. Il termine latino transverberare significa «trafiggere, trapassare da parte a parte » con una spada o un pugnale. Sant'Agostino scrive che Gesù crocifisso aveva «mani e piedi confitti alla croce e trapassati dal foro dei chiodi». Oltre al significato materiale, la parola ne possiede un altro metaforico: infusione in sommo grado della virtù teologale della carità, operata da Dio nelle anime dei giusti, tramite la sua grazia. Dal punto di vista mistico, la trasverberazione sottintende un amore soprannaturale verso Dio che possieda caratteristiche di assoluta eccezionalitä e si verifica contestualmente a una duplice, altissirna visione: la visione immaginaria e quella intellettiva. In genere é accompagnata da un segno visibile dell'invisibile ferita d'amore. In senso lato, con questo termine si intendono tutte le vulnerazioni di origine mistica, che possono comparire su vanie parti del corpo e quindi su mani, piedi, fronte, spalle, costato, cuore. In senso stretto, invece, si prefenisce circoscnivere il termine trasverberazione alla piaga visibile o invisibile, che si apre sempre con effetti sensibili sul costato o sul cuore.
La parola deriva dal greco stìgma, che significa «marchio, segno» e vuole indicare «la spontanea apparizione nel corpo umano di ferite simili a quelle prodotte nel corpo di Gesù Cristo dagli strumenti della passione». Nell'antichità per stigmata si intendevano i marchi impressi con il ferro rovente dai greci e dai romani sugli schiavi fuggitivi e sul bestiame per indicare l'appartenenza ad un certo padrone. Nel Nuovo Testamento la parola viene usata una volta sola, in una lettera di San Paolo: « D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: di fatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo ». L'apostolo definisce esattamente le stigmate come i segni dei patimenti fisici e morali subiti per il nome di Gesù e impressi nella sua persona. Il senso di questo paragone é che tali segni lo fanno assomigliare al Cristo, lo rivelano come suo servo e soldato e sono la prova della sua autorità apostolica.
Le stigmate sono prevalentemente esterne e visibili, solo in pochi soggetti furono invisibili, ma ebbero effetto doloroso non meno acuto. Di solito, le stigmate si aprono nelle mani, nei piedi e al costato, ma vi sono anche casi di ferite alla testa, come venissero causate da una corona di spine e di lesioni al dorso, come fossero provocate dalla flagellazione. Studi sulla Sacra Sindone hanno rivelato senza possibilità di dubbio che le mani del Redentore sono state inchiodate alla croce trafiggendo i polsi.
Le stigmate non sono una semplice imitazione esteriore del Cristo crocifisso, ma il segno visibile di un'azione mistica da parte di Dio e devono avere un significato ben più profondo, in quanto alla stigmatizzazione fisica corrisponde una stigmatizzazione soprannaturale, nella quale in maniera straordinaria e a noi sconosciuta, Dio eccita l'anima alla compassione verso i dolori e le sofferenze di Cristo.
Le stigmate sono un fenomeno fisico assai complesso, con aspetti caratteristici che cercheremo di esaminare in rapida sintesi. Le caratteristiche peculiari delle autentiche stigmate si possono cosi riassumere:
E’ bene ricordare che la conditio sine qua non per poter parlare di fenorneno autentico é che questi aspetti distintivi siano presenti tutti simultaneamente, mentre viceversa non possono esserlo affatto nei casi puramente psicologici o in fenomeni di isterismo patologico.» [1]